mercoledì 21 dicembre 2011

Seeking Simone - la webseries

Online dating never been so gay.

Un'altra web series per voi. Un'altra web series canadese per voi.

Oh, non lo faccio apposta, i canadesi sono bravi, che ci posso fare io? La prossima volta di presento una web series italiana. Promesso! E se prometto poi mantengo (ehm...).
Ma parlavo di "Seeking Simone", una serie davvero spassosa! L'avreste mai detto? Io ho sempre trovato le canadesi molto ostiche (una volta non c'erano i tutorial di youtube).
Battute scadenti a parte, se dovessi scegliere una puntata di "Seeking Simone", quella che mi ha fatta proprio ribaltare e rotolare dalle risate, be', sceglierei la 2.01 -- Free Tibette.
La visione è consigliata previa conoscenza di un minimo di cultura lesbica. Un livello-base, diciamo, di almeno tre stagioni del telefilm culto, quello che per primo ha portato il lesbo-drama in prima serata. Se vi state ancora chiedendo di cosa sto parlando, probabilmente, la puntata in questione non vi farà ridere, per tutti gli altri:



Noterete anche voi che non siamo ai livelli di professionalità di "Out With Dad", ma le risate compensano.
Per i timorosi: non abbiate paura, tutte le puntate sono dotate di sottotitoli in italiano.

Have fun!

venerdì 16 dicembre 2011

Astrologia - cosa si nasconde dietro le stelle

Conosco molte persone che, sul finir del 2011, credono ancora agli oroscopi e all'astrologia.

A queste persone, ma anche a chi è interessato a capire come fanno gli astrologi a "prenderci" con le descrizioni, propongo di fare questo Oroscopo.
Mi raccomando, sotto il risultato dell'oroscopo, votate quanto questo si adatta a voi e poi scoprite come è stato creato dai soci del Cicap (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale).

Come funziona l'astrologia, è spiegato anche su Wikipedia. Ma quanti avranno letto la pagina dedicata all'effetto Forer (o effetto Barnum)?
Proprio da Wikipedia:
"L'effetto Forer è l'osservazione secondo cui ogni individuo, posto di fronte a un profilo psicologico che crede a lui riferito, tende a immedesimarsi in esso ritenendolo preciso e accurato, senza accorgersi che quel profilo è abbastanza vago e generico da adattarsi ad un numero molto ampio di persone.
L'effetto Forer fornisce una parziale spiegazione della grande diffusione di alcune pseudoscienze come l'astrologia e la divinazione, così come molti test di personalità."
Insomma, seguendo le indicazioni del Cicap e utilizzando il linguaggio tipico degli astrologi, potreste fare voi stessi degli oroscopi per i vostri amici "creduloni".


giovedì 8 dicembre 2011

Grazie Mamma Rai!

Dunque, dunque, dunque... ieri sera o, meglio, stanotte verso le 1.00, mi sono imbattuta in "Elephant" di Gus Van Sant, su RaiMovie. Non avendolo mai visto, ma avendo già apprezzato il regista in diverse altre opere (una su tutte, "Milk"), l'ho guardato. E anche con piacere.

Oggi, mentre cercavo informazioni sul film, ho letto, nella pagina di wikipedia:
Alex, tranquillamente si spoglia e si infila nella doccia, tranquillo fino a un certo punto ma nemmeno particolarmente teso. Dopo un po' entra Eric, già nudo. I due si guardano e si sorridono. Uno dice all'altro: «Ah allora ci siamo, si muore oggi? ... Io non ho ancora mai baciato nessuno». L'altro risponde con un bacio in bocca. I due si sorridono ancora: evidentemente, avendo le ore contate, il retaggio culturale non ha più alcuna importanza.
Ho dovuto cercare questa scena su Youtube perché non la ricordavo assolutamente. Ricordo, invece, di averla attesa perché, dopo aver visto due ragazzi nudi entrare nella stessa doccia, non puoi evitare di aspettartelo. Magari, mi son detta, sono andata a pisciare proprio in quel momento preciso. Però...

dopo che l'ho vista (dal minuto 4.20) mi sono resa conto che era impossibile andare al bagno, in quei 20 secondi di scena, e tornare in tempo per vedere Alex allacciarsi le scarpe.
Quindi, armata di Google, mi sono messa alla ricerca di una conferma della censura compiuta, di non essermi rimbambita del tutto. E ho trovato qualcun altro, attento al dettaglio, che l'ha notata (vedi questo forum), ma niente comunicati ufficiali o altro.
Non si trova una spiegazione, anche perché, ditemi, voi vedete qualcosa di sconcio, oltre i vetri appannati della doccia? Non si vede letteralmente un cazzo.
Ma va bene, Mamma Rai ci preserva dal fuoco dell'Inferno. Non sia mai che si vada a disturbare l'altra mamma, la Santa Madre Chiesa!
Dopo "Brokeback Mountain" e il preservativo, che altro ci si poteva aspettare?
Questo abominevole taglio, però, non è l'unico aggiustamento fatto a "Elephant". Durante la mia ricerca, infatti, ho trovato dell'altro: se la censura si può spiegare con l'omofobia dilagante, questo cos'è?
Qui non c'è, ma nella versione che ho visto io, in tv, c'era. Confermo. Ed una cosa che non ho capito: perché mettere un unico riferimento reale o verosimile alla fine del film?
I grandi misteri di Mamma Rai. Non ci resta che dire...

giovedì 1 dicembre 2011

Lip Service - la ciofeca (?)

Un telefilm della BBC, ambientato nell'odierna Scozia proletaria (posso dire proletaria? Dai, ho voglia di dirlo, non capita mai di poterlo usare, uffa!). Dovrebbe essere, credo, la risposta europea all'arcinoto "The L Word", ma ne risulta una copia sbiadita, caratterizzata dalla mancanza di cura del dettaglio, da scelte registiche infelici e - ne desumo - da carenza di quattrini.
Ma vediamo nel dettaglio i personaggi (segue descrizione fatta da un'amica carissima, che ringrazio infinitamente e che dovrò pagare profumatamente per questo favore):
  • Frankie, o Shane bionda, la protagonista: ha un passato difficile. Come si muove, fa casino. Ha buoni propositi, ma è frenata dalla paura e dalla (debole) corazza che si è inventata. Ha un vero grande amore, ma il suo DNA (o la sfiga) la porta a rifuggirlo, per poi volerlo riconquistare nel momento più sbagliato...il dramma che si aggiunge al dramma è il filo conduttore nell'esistenza della biondina, con le gambe ad X e il trucco alla "occhi di panda".
  • Cat l'insipida co-protagonista: acqua e sapone, brava ragazza e gran lavoratrice. Preda perfetta per la frustrata Shane/Frankie. Ah, ma Cat contraccambia, perché solo lei conosce e capisce le buone qualità dell'amichetta sua. Purtroppo per Frankie, Cat conosce una persona molto importante, lo stesso giorno del suo ritorno in città. Cat non è riuscita a perdonare la sua ex per anni (durante i quali non ha avuto relazioni o appuntamenti), ma ci mette 5 minuti ad invaghirsi della new entry... se non è sfiga questa (per Frankie)!
  • Tess l'attrice: a dire il vero, lei mi è piaciuta. La parte leggera, e un po' jellata, del programma è stata azzeccata. I suoi gusti tendono a volte all'orrido e non è neanche tanto sveglia, per come si fa trattare da tutti e per come non s'accorge del pesce lesso innamorato, ma è simpatica e l'attrice è carina.
  • Sam [interpretata da Heather Peace, che ho scoperto essere cantante, prima che attrice. E si vede! Ops.] il poliziotto: bella (?), impavida, leale e onesta. Ama davvero Cat e non può non dispiacere un po' a tutti il suo sentimento non pienamente corrisposto, compresa la stessa Cat che le prova tutte per innamorarsene...
Insomma, a me non è piaciuto, alla mia amica nemmeno. Infatti aggiunge: molte cose io le avrei modificate e molte scene le avrei girate in maniera completamente diversa.
Ad esempio, la scena di sesso fra le protagoniste: eccheccacchio, l'è tutta sbagliata, l'è tutta da rifare! Una è tappa e l'altra è troppo alta, già questo rende difficile le "operazioni", vogliamo almeno cercare di organizzare la cosa in modo che non sembri che siano lì per caso? E se vogliamo presentarle nude come mamma le ha fatte, perché Cat c'ha un reggiseno nero che spicca per tutto il tempo? Ha le tette brutte? Chissenefrega, la regia dovrebbe essere lì proprio per evitare che finiscano in video le cose che non ci devono finire e se in questo caso sono un paio di tette, tu, regista, non ce le fai finire... le tette! Chiaro?
Odio i particolari non curati, non è difficile: fa molto più effetto un gioco di immagini, di inquadrature e di montaggio che non uno schermo fisso su due donne nude, che ne riprende solo l'impaccio.

Comunque, è consigliato darci un'occhiata, se non altro per sapere cosa mandano in onda nel resto del mondo evoluto, mentre in Italia si grida al miracolo se compare una coppia lesbica in "Tutti pazzi per amore 3". E poi, se hanno rinnovato la serie per una seconda stagione, vorrà dire che a qualcuno sarà anche piaciuta.

domenica 27 novembre 2011

Eternal Sunshine of the Spotless Mind

“Se mi lasci ti cancello” ovvero: se i traduttori dei titoli non si evolvono, continuerò a perdermi grandi film per colpa della loro incapacità.

 Questo film l'avevo sempre evitato perché, dal titolo, sembrava una commedia senza troppe pretese. Poi, per fortuna, ho letto un sacco di commenti e recensioni positivi e mi sono decisa a guardarlo. E menomale!
In alcuni punti mi ha ricordato “Inception” (lo so, dovrei dire che è “Inception” a ricordare “Eternal Sunshine”, ma io ho visto prima l'altro), anche se al contrario: in uno l'idea andava impiantata, nell'altro tolta.
La memoria e la sua perdita non sono temi propriamente originali: se ne parla sin dalle origini della letteratura (vedi Omero e i fiori di Loto dell'Odissea).
E il film ricalca la visione di Marcel Proust:
“I legami fra una persona e noi esistono solamente nel pensiero. La memoria, nell'affievolirsi, li allenta […].”
Salvo suggerire, infine, che alcuni ricordi coinvolgono il cuore, oltre alla mente.
Jim Carrey e Kate Winslet sono superlativi. In particolare Kate che, al pari di compare Leo Di Caprio (notiamo la coincidenza: lui è protagonista di “Inception”!), in questi anni è riuscita a farsi perdonare “Titanic”. Altra cosa che ho apprezzato molto è l'utilizzo particolare della luce. Non il banale bagliore tipico dei ricordi al cinema.
Certo, il film è un po' schizofrenico, nel suo saltare di palo in frasca dalla realtà al ricordo, e da un ricordo all'altro. Ma non si poteva fare meglio di così: un'ottima regia e una bella sceneggiatura.
Nient'altro da aggiungere. Se non: diffidate delle traduzioni!



p.s. per la persona che deciderà se guardare o no questo film in base alla mia recensione: dagli una possibilità, daaaai!

giovedì 24 novembre 2011

24 novembre 1991

Io avevo due anni appena quel giorno. Non ricordo nulla. Eppure è una data che non dimentico. E ogni anno, il 24 novembre passo qualche minuto a ricordare cosa successe. L'importanza di chi, quel giorno, se ne andò per sempre, ma divenne, in certo senso, immortale.
 
Quel giorno, causa polmonite, se ne andò uno dei più grandi cantanti di sempre. E lo so che l'ho già omaggiato quest'anno nel blog, il 5 settembre, ma Farrokh Bulsara, in arte Freddie Mercury, e i Queen hanno segnato la mia vita in modo indelebile. Ne fanno parte, in un certo senso, da sempre. E per sempre. Non sto esagerando!
Intanto, ascoltando i Queen (assieme a David Bowie ed Elton John) sono diventata gay... Oh no, aspettate, qui non siamo in “But I'm a Cheerleader!” (1), vero?
Battute a parte, i Queen mi hanno insegnato molto. E oggi voglio ricordare il “mio” Freddie. Quello che mi ha fatto conoscere delle persone straordinarie, quello che mi ha tenuto compagnia nei momenti più bui, quello che ha esultato con me delle mie vittorie (come quelle di chiunque altro. Suvvia, non ci credo che non avete cantato “We Are The Champions” almeno una volta nella vita!). Quello che ho sempre voluto difendere perché:
«Chi si ammala non è un drogato, un frocio o una puttana, chi si ammala di AIDS è, nella maggior parte dei casi, una persona che sente sulla propria pelle la superficialità e la freddezza di ciò che lo circonda.» [Alberto Delli Ficorelli, Rockstar nr. 138 – Marzo 1992]

P.S. mi scuso se il post è un po' troppo sentimentale e retorico, ma provate voi a scrivere con un pargolo di 6 mesi che vi fa gli occhi dolci affinché lo prendiate in braccio e, una volta che l'avete preso in braccio, continuare a scrivere mentre lui vi strattona il netbook dal cavo d'alimentazione! Uffa!

(1) Una commedia dissacrante sulle persone convinte che gli omosessuali si possano “redimere”. Un film volutamente colmo di luoghi comuni e credenze popolari. Lo stesso titolo rimanda alla difficoltà che si trova nel credere che una lesbica possa essere molto femminile o persino una cheerleader.

domenica 20 novembre 2011

Naomi The Show

Benvenuti nella vita di Naomi. Imbarazzante. Ridicola. Spassosa. E vera.

Naomi The Show è una webseries che ho scoperto quest'estate. Un'esilarante commedia in dieci puntate da meno di due minuti l'una. Di che e di chi parla?

«Immagina di essere una normalissima ragazza, proveniente da un paesino, che vive in una grande città. Peccato che tu sia anche un ottimo magnete per i pazzi. I più strani, sporchi, bizzarri personaggi della città, che non ti... lasceranno... sola.»

È ambientata a Vancouver, Canada. Ma sono esperienze che possono capitare a chiunque, in ogni parte del mondo. Magari non tutte alla stessa persona, ma si sa: c'è chi è sempre più fortunato. Ehm... più o meno.
Motivo di vanto è il titolo onorario di "prima fan italiana" del quale sono stata insignita dalla stessa Naomi, come testimonia questo tweet:
Che c'è da ridere? A qualcuno danno una laurea honoris causa e a qualcuno, questa onorificenza... ben più rara! Invidiosi che non siete altro!
Dimenticavo: potete guardare tutti gli episodi qui o su youtube!

lunedì 14 novembre 2011

Rizzoli & Isles

Stanno tornando: sono attese per il 28 novembre.

Mi chiedete chi? Come chi? Jane Rizzoli e Maura Isles! Le protagoniste del telefilm della TNT (in Italia va in onda su Mya). La coppia non-gay più gay della televisione USA!
Ma andiamo con calma... Dunque, "Rizzoli & Isles" è ambientato a Boston (e questo spiega parzialmente la sigla irlandese), le due protagoniste sono, rispettivamente, detective e medico legale e collaborano - letteralmente - a stretto, molto stretto, contatto per risolvere degli omicidi. Solita roba da poliziesco, direte. Ed è vero!
"Rizzoli & Isles", però, è divertente.
Le protagoniste sono due donne, interpretate da due gnocc... ehm bravissime attrici: Angie Harmon e Sasha Alexander (entrambe già viste in panni polizieschi: la prima nella serie "Laws & Order", l'altra in "NCIS"). E, siccome già alla prima puntata, le due protagoniste hanno dormito nello stesso letto, si è sviluppato attorno al telefilm un interesse particolare da parte del mondo lesbico.

Dorothy Snarker del sito afterellen.com, in ogni settimana di programmazione, offre una lettura completa del sottotesto gay di questo telefilm. Una lettura divertente, più ancora della serie stessa.
Per rendere la visione ancora più divertente (difficile battere Dorothy, comunque), potete organizzarvi per un "Gayzzoli Drinking Game", le cui regole si trovano, in inglese, cercando su google. Il vostro fegato non ne sarà molto contento, ma qualcuno va sacrificato per la causa.
Se, inoltre, volete seguire su twitter i commenti da tutto il mondo, tenete d'occhio i seguenti hashtag: #RandI, #gayzzoli e #rizzles, ma solo se siete amanti degli spoiler!

Un ultimo consiglio prima di lasciarvi gustare questo telefilm: evitate, se potete, di guardarlo in italiano. La voce di Angie Harmon è uno dei perché.


That's all folks!
Buona visione.

mercoledì 9 novembre 2011

C'è chi dice no!

Cari lettori e care lettrici,

ho da fare un annuncio importante:
domenica 6 novembre 2011, poco dopo le 23, mentre guardavo Report su RaiTre, mi sono quasi commossa.
Ci credereste? Davanti al programma di Milena Gabanelli! Davanti a Napoli! Davanti a Raphael Rossi... che frugava in un contenitore per l'umido e commentava la buona composizione dei sacchetti di spazzatura!


Sono abituata a guardare Report e a sentirmi, alternativamente, arrabbiata, delusa, sconsolata, etc... Stavolta, invece, in quei dieci minuti di servizio, ho ricevuto della speranza.
Pensateci: se a Napoli funziona la raccolta differenziata, quale altra città vorrà/potrà dire di non poterla fare?
Chi vuol essere peggio di Napoli? (Con tutto il rispetto per i napoletani!)
E - in uno slancio d'ottimismo che non mi riconosco - non potrebbe essere Napoli una sineddoche metaforica per un'Italia che si ripulisce?

Sono lanciatissima ed esagero. Lo so. Ma quel faccino da eterno ragazzo (e invece è già avviato verso gli -anta! L'avreste detto?) di Raphael Rossi mi ha ispirato tanta fiducia. Nonostante fosse impegnato a rovistare in un bidone della spazzatura.



Guarda la puntata intera di Report sul sito Rai.

sabato 29 ottobre 2011

Come mi trovi? Ti sono mai piaciuta?

Questa è, tra le reazioni ad un coming out da parte di un'amica etero, la più temuta. Almeno per me. Ma forse non sono l'unica. Sì, perché le lesbiche sono quasi sempre donne - e anche le bisessuali, di solito, sono donne - e tutte le donne sanno che le loro amiche si fanno un sacco di seghe mentali. Suvvia, quasi tutte.

Perciò vediamo le possibili risposte alle fatidiche domande: "Come mi trovi? Ti sono mai piaciuta?"
Caso 1) Risposta sincera: "Sì, io ti trovo molto bella/carina/etc..."
Reazione della nostra amica: dapprima si scorge un'espressione compiaciuta, poi, nella sua testa avviene il disastro: "Ma aspetta... Argh! Ci ha provato con me per tutti questi anni questa vacca!"
Segue, sempre nella sua testa, un'analisi dettagliata di tutti i momenti catalogabili come "a rischio".
N.B. il tutto si svolge nell'arco di qualche nanosecondo, perché le seghe mentali corrono veloci come i neutrini nel tunnel Ginevra-Gran Sasso!
Eccezione: se, sul volto scuro da amica ingannata, dovesse tornare il sorriso, accompagnato da sguardo sornione e alzata di sopracciglia ammiccante... be', care mie, cominciate pure a pentirvi di non aver fatto la ceretta quella mattina.

Caso 2) La risposta paracula: "Sei bella/carina etc..., ma non sei il mio tipo."
Reazione: "Argh! Sotto sotto, sta dicendo che sono cessa!" e, a seguire, lacrime e disperazione. Al momento, dato che ci sono allagamenti in tutta Italia, non mi pare il caso di contribuire ulteriormente. Evitate quindi questa risposta nel periodo dei monsoni, leggereattentamenteilfogliettoillustrativoseilproblemapersisteconsultareunmedico.

Caso 3) La risposta sincera, ma faccia-tosta: "Sei fuori da ogni tentazione, tesoro!"
Reazione in base alla personalità: o come nel caso 2); oppure... spero che abbiate buoni riflessi, perché anche i ganci sul muso possono correre veloci.
Certo, ci sono anche donne che non si fanno tutti questi problemi e seghe mentali, ma solitamente queste sono:
A) abbastanza intelligenti da non porre proprio la domanda;
B) abbastanza gnocche e sicure di sé da sapere già la risposta;
C) abbastanza lesbiche... e quindi riconducibili al punto B).

p.s. se la mia amica etero passasse di qui, deve sapere che il post è ironico e che in quel caso la risposta 2) non era da considerarsi paracula, bensì totalmente sincera. TVB.

lunedì 24 ottobre 2011

Once Upon a Time

Fare ordine in camera propria non è mai una buona idea. 
Questa volta, ad esempio, ho ritrovato un po' di fogli scritti qualche anno fa. Tra tutti questi fogli, ne ho trovato uno in particolare che mi ha fatto pensare: "Accidenti, ero più saggia una volta di adesso! Mi sono già rincoglionita nel frattempo?"
Temo bisognerebbe contestualizzare lo scritto, ma non credo sia il caso di riaprire vecchie ferite. Vi basti sapere che avevo appena passato dei momenti pessimi e una persona, in quei momenti, capisce molte cose. Oppure perde la testa completamente. Non so bene quale delle due opzioni mi sia successa, ma leggete qui:
A chi si lamenta della propria vita, a chi la ritiene priva di emozioni e, forse, di senso.
A voi.
Guardatevi intorno, gioite di ciò che avete, non soffermatevi su quel che vi manca: "La felicità non è avere tutto ciò che si desidera, ma desiderare ciò che si ha."
Ricordate le vostre esperienze passate, i momenti migliori, gli attimi di felicità; le persone che avete conosciuto, quelle che sono state, o sono ancora, tutto per voi, e tutte quelle che vi hanno insegnato qualcosa, che vi hanno lasciato qualcosa; le persone che vi hanno resi felici, anche se solo per il secondo di un sorriso...
Prendete tutti i bei ricordi e fatene il vostro tesoro.
Può sembrare tutta retorica. E forse lo è. Ma il punto è che, nella vita, bisogna dar valore alle piccolissime cose di ogni giorno: qualche buon amico, una famiglia da cui tornare la sera, qualcuno che sia fiero di voi in ogni caso... Non c'è altro che dia senso alla vita, niente più di questo. Sì, perché un senso bisogna darglielo. O ci si prova, almeno.
Se si vuole sopravvivere alla tempesta di eventi che ci coglie spesso impreparati, bisogna aggrapparsi a queste cose. E bisogna sorridere e ridere, sempre e comunque. Alla faccia dell'Universo, che ci ha visti nascere e ci vedrà morire, conoscerà i nostri figli e i figli dei nostri figli, restando sempre lì a farsi i porci comodi suoi...
So che questo pezzo di carta c'entra col tema del blog più o meno quanto la barzelletta del post precedente, ma l'ho copiato qui perché, prima di tutto, il blog è mio e faccio quel che mi pare [tiè!]. In secondo luogo, perché spero che mi aiuterà a ricordare i miei stessi consigli di quando ero giovane (si fa per dire: sono nata vecchia, si sa) e molto più saggia di ora. Infine, perché se qualcun altro, passando di qui, troverà ispirazione o consolazione o istigazione al suic... (ah no, questa no!) ne sarò senza alcun dubbio compiaciuta. 
Oh yeah.

giovedì 20 ottobre 2011

Ritardi.

No, non parlo di quei ritardi per i quali le donne si segnano i giorni sul calendario e cominciano a preoccuparsi e disperarsi, a meno che non abbiano un marito, un lavoro, uno stipendio, genitori e suoceri in buona salute, asilo nido al lavoro etc...
Parlo di quanto in ritardo sono con questo blog: non pubblico post da quasi un mese, nonostante le idee le abbia avute! Tuttavia, non sono ancora pubblicabili.
Perciò, per intrattenere i lettori per qualche altra ora/giornata/Era glaciale e per non lasciare che il blog cada in disgrazia prima ancora di aver raggiunto la gloria... vi racconto una barzelletta. So che molti non vedevano l'ora proprio [qui immaginate un cartello con la scritta "scarcasmo"], ma è bella, fidatevi!
Un signore sta passeggiando sulla spiaggia, è vicino a Ostia, niente tramonto romantico, niente scenetta romantica mano nella mano... insomma, si sta pure annoiando, immerso nei soliti pensieri. Ad un tratto, col piede urta qualcosa che sembra metallo. Essendo a Ostia, il primo pensiero è schifato: "Chissà che pezzo di frigorifero è!", ma guardando meglio: "Perdincibacco, sembra oro!".
Si concede l'eccitazione dell'archeologo stile Alberto Angela e raccoglie l'oggetto misterioso che si rivela, così, essere nientepopodimeno che... una lampada! Toglie la sabbia, la spolvera e, chiaramente, esce il Genio. Il quale, stanco e pure scocciato, (con la voce di Gigi Proietti) gli dice la solita menata dei desideri, "ma - aggiunge - questa volta ne concedo uno solo". L'uomo stupito risponde: "Ma come?? A tutti gli altri tre e a meno uno solo? Perché?!"
E il Genio: "Sono stanco. E poi voi uomini chiedete sempre soldi e donne, magari con un solo desiderio ti sforzi a essere più fantasioso!"
Così l'uomo comincia a rimuginare, camminando avanti e indietro e parlando tra sé e sé. Pensa che ti ripensa, riesce a ridurre la lista a due soli desideri: "Genio, ne ho due! Non so proprio scegliere quale esprimere, non potresti esaudirli entrambi? Per stavolta..."
E il Genio: "No, te l'ho già detto, sono stanco. Scegline uno!". Al che, l'uomo opta per fare la conta: "Ambarabaciccicoccò..." e poi esclama: "Eccolo! Il mio desiderio!"
Il Genio: "Dimmi pure, ti ascolto."
L'uomo: "Siccome ho una paura matta di volare, ma ho sempre voluto visitare gli Stati Uniti, vorrei tu facessi un ponte che parta da qui e arrivi negli USA. Vedi tu se è più comodo in Florida, Virginia, New York..."
Il Genio: "Ma sei matto?! Esistono gli aerei, è un lavoro fatto per niente... e io sono così stanco, suvvia, dimmi l'altro desiderio!"
L'uomo: "Allora, vorrei sapere a cosa pensano le donne quando tacciono."
Il Genio: "E, dimmi, il ponte lo vuoi a due, quattro o sei corsie?"

Dite che forse era meglio non pubblicare niente? Ma no! Questa barzelletta è come l'avessi inventata io. E poi, ora, non avete voglia di rivedere Aladdin? Ecco, in realtà era un nuovo, subdolo modo di fare pubblicità alla Disney (come se mi pagassero...).

sabato 24 settembre 2011

Lista Outing

Ieri mattina, alle 10.00, sul blog listaouting è uscita una lista di 10 politici omosessuali repressi che hanno espresso voto contrario alla legge contro l'omofobia dell'On. Paola Concia.
Anzi, no: ieri mattina, alle 10.00, sarebbe dovuta uscire una lista di 10 politici omosessuali repressi bla bla bla...
Sì, perché ad esempio Formigoni con la legge Concia non c'entra. Quindi è uscita una lista di 10 politici omofobi. Punto. Di cui si dice essere gay, ma senza uno straccio di prova! Della serie: avrei potuto scriverla anch'io. A caso.
E menomale che l'intento era intaccare l'ipocrisia della politica italiana!
Insomma, stavo aspettando questa lista e avrei voluto scriverci un post a riguardo, ma ora non so di che parlare.


Ehi, ho appena scritto un post su niente. Grandioso!

martedì 20 settembre 2011

Il Sud che sorprende

Sono da poco tornata da una trasferta musicale nel Sud Italia.

Esclusa la parte del divertimento, escluso il fatto che sono tornata più stanca di quando son partita (e che sono sopravvissuta solo perché non mi piace la birra), etc... sono rimasta molto colpita (in senso positivo) da quante coppie lesbiche ho visto in poche sere.
Molto colpita (in senso negativo) per altre cose: sporcizia, incendi, inciviltà alla guida, etc... ma ho creduto di essere in Paradiso per quante belle ragazze (gay e non) ho visto.

Il pregiudizio stavolta era mio: figuriamoci se il sud può essere mentalmente più aperto del nord! Ma dai, non dire cazz... ehi, guarda quelle due sembrano una coppia gay. SONO una coppia gay! Oh, anche quelle due sembr...
Okay, mi sbagliavo. Lo ammetto! Chiedo umilmente scusa alla Terronia. Pardon, al Sud Italia! Anche perché ho portato con me dei soggetti dotati di vedute molto ristrette (anzi, ad essere pignoli, sono stati questi soggetti a portarmi con loro). Una "battuta" per capire, è il giovane maschio italiano che parla: "Quelle due che ballano, ci farei un pensierino...". Io con occhiata da sai-cosa-intendo: "Scordatelo: le ho beccate al bagno insieme!". Lui: "Oh, allora vado lì e me le faccio subito tutt'e due!!".
Da qui, la vergogna. Profonda vergogna.

lunedì 5 settembre 2011

Gay as a daffodil

Oggi è il compleanno di uno dei più grandi cantanti della storia del rock. Come la maggior parte dei grandi del rock, sfortunatamente, è già morto. Da vent'anni. Quindi sarebbe il suo 65° compleanno, se fosse vivo.
"Non sono uno di quelli ossessionati dalle celebrità. Come potrei esserlo? Sono io una celebrità!"
Siccome non lo dico solo io che è stato un grandissimo cantante, nientepopodimeno che Google, gli ha dedicato un Doodle veramente figo:


Per chi non lo sapesse, prima di morire, Freddie Mercury era gay (dopo morto, invece, sarà finito a bruciare tra le fiamme dell'inferno per queste sue tremende colpe), perciò c'entra perfettamente col tema del mio blog. Ma c'è dell'altro che mi è sovvenuto in questa uggiosa serata di fine estate. Mi sono ricordata di un episodio pieno di vergogna e pregiudizio.

Una sera, quando ancora vivevo al di sopra di ogni sospetto, stavo guardando il DVD appena uscito dei Queen+Paul Rodgers, mia sorella passò affianco a me e, vedendo il "sostituto" di Freddie Mercury, esclamò qualcosa come: "Almeno questo non è culattone!"
Anche allora, pur non essendo non coinvolta in prima persona, ci rimasi molto male (per non dire "da culo"). Mi parve impossibile che una persona intelligente, acculturata, giovane e fan dei Queen potesse fare un commento così inutile, offensivo e stupido.

Ancora oggi temo il (pre)giudizio di mia sorella e, tra tutti i commenti omofobici che ho sentito, questo è quello che mi ferisce di più, nonostante sia stato pronunciato anni fa.


domenica 28 agosto 2011

Don't label me!

Binarismo sessuale: è un "operatore logico" che impone alternative a due termini che riguardano il sesso (Maschio o Femmina secondo la biologia), il genere (comportarsi da Uomo o da Donna) e l'orientamento sessuale (avere un desiderio Eterosessuale o Omosessuale).
"Queste divisioni sono tese a stabilire una gerarchia maschilista ed eterosessista che attribuisce agli uomini eterosessuali lo status di identità maggioritaria e alle altre identità [...] lo status di minoranze morali". (1)
Ma tra Maschio e Femmina, tra Uomo e Donna, tra Eterosessuale e Omosessuale, tra Bianco e Nero... ci sono un'infinità di sfumature. E queste sfumature sono create e, allo stesso tempo, scartate dal dispositivo biopolitico che è il binarismo.
Nel suo saggio, Lorenzo Bernini propone di destabilizzare, sabotare questo meccanismo, affinché ci sia posto per tutti e ognuno possa scegliere dove collocarsi. Poiché ognuno dovrebbe avere il diritto di cercare la propria felicità, di vivere nel modo e nel corpo che più sente proprio. Perché, come dice Agrado nel bellissimo Tutto su mia madre:
"Una è più autentica, quanto più somiglia all'idea che ha sognato di se stessa."
Quindi... lasciateci vivere da sfumature!


(1) Maschio e Femmina Dio li creò!? di Lorenzo Bernini

sabato 27 agosto 2011

Out With Dad - la webseries

Una webseries canadese. Diretta, scritta e prodotta da Jason Leaver.
È ambientata a Toronto e vede protagonisti una ragazza adolescente, Rose, e suo padre, Nathan.
Nella prima stagione, Rose scopre che i suoi sentimenti per la migliore amica di sempre, Vanessa, vanno oltre l'amicizia. Una volta compresi ed elaborati questi sentimenti, si trova nella difficile situazione di fare coming out... come "uscire allo scoperto" con papà?

Su Youtube si trova tutta la prima stagione sottotitolata (in inglese, in italiano e molte altre lingue) di questa serie girata in modo davvero professionale. Provare per credere:





giovedì 25 agosto 2011

Una strana confessione - H. Barbin

Memorie di un ermafrodito presentate da Michel Foucault.

Uno dei libri più duri che abbia mai letto. Non è un romanzo, è anzi uno dei casi in cui la realtà supera, e di molto, la fantasia. Un'autobiografia nuda e, soprattutto, cruda.
« Tenete per voi la vostra pietà.
Essa appartiene più a voi che a me, forse. Io mi libro al di sopra di tutte le vostre innumerevoli miserie, partecipando alla natura degli angeli; poiché l'avete detto, non c'è posto per me nella vostra angusta sfera. A voi la terra; a me lo spazio illimitato. Incatenati quaggiù dalle mille costrizioni della vostra grossolana e materiale sensibilità, i vostri spiriti non si bagneranno nel limpido Oceano dell'infinito, dove s'abbevera l'anima mia, perduta per un giorno sulle vostre aride spiagge. »
Una persona che, medicalmente, oggi sarebbe definita "pseudo-ermafrotido maschile" racconta la sua vita, le sue emozioni e le sue delusioni.
« Poteva ella rifiutare all'amante la tenerezza di sentimenti che si dedica all'amica alla sorella? E se quell'amore ingenuo divenne passione, chi dunque ne ha la colpa, se non la fatalità? »
Herculine Barbin (1838-1868) nata e riconosciuta come donna, dopo aver confessato l'attrazione per una sua collega e dopo numerose visite mediche, venne riconosciuta in modo "legale e conveniente" come uomo. A 22 anni divenne Abel. Ma cambiare identità di genere, a 22 anni, non è facile. Venire emarginati dalla società e allontanati dalle persone che più si amano non è facile, né a 22 anni, né mai.
A 30 anni Abel, solo e povero, si suicida con i gas della propria stufa.

La lettura dell'appendice contenente referti medici e autopsie è sconsigliata a chi sia debole di stomaco.

Michel Foucault (1926-1984) è stato uno storico e filosofo francese; scoprì le memorie di Herculine al Dipartimento francese di igiene pubblica e le fece ripubblicare in versione integrale, con un suo commento.

mercoledì 24 agosto 2011

L’omosessualità è ingiusta perché crea ingiustizia.

Lavorando part-time in un negozio, ogni giorno sento di tutto e di più. La gente parla di tutto e di più. Entra da noi e, forse, crede di andare dallo psicologo. O in un confessionale.
È gente un po' frustrata, credo, che non ha modo di sfogarsi in famiglia o con i propri amici e allora viene qui, e parlaparlaparla *respiro* parlaparlaparlaparla... D'altronde lo psicologo costa molto di più! Ma avrebbero anche potuto aprire un blog. No?
Comunque, il fatto che parlino non mi disturba più di tanto, è quando parlano di cose di cui non sanno un'emerita cippa che mi fanno girare le palle (che non ho), il che, di questa stagione e con questo caldo, mi fa risparmiare sul ventilatore. Ma, chissà perché, ciò non mi consola. Ahimè.
In questo blog vorrei, uso il condizionale perché io e gli impegni a lungo termine non andiamo tanto d'accordo, fare una raccolta del meglio del peggio di quel che sento in giro. Ad esempio, qualche giorno fa ho sentito un uomo (neanche tanto vecchio, sui 35-40 anni, non di più) che affermava convinto:
"Se fossi gay, mi butterei giù dal balcone!"
Ma i migliori, i *più meglio, sono quelli che nemmeno riescono a pronunciarne la parola (che sia gay, omosessuale, frocio, culattone...). E non dico per difetti di pronuncia, o di perdite di memoria a breve termine.
In questa categoria rientrano quasi tutte le persone con più di 60 anni che conosco (compresi i miei genitori), le quali trovano termini più soft, ad esempio "ragazzo sensibile", oppure ne parlano con pronomi di vario genere "lei/lui", "quelli" etc.
A questo proposito porto un altro esempio di straordinaria cultura e apertura mentale (era giugno, nel periodo dell'Europride di Roma):
"Dove andremo a finire?! Lei va con le donne, lui con gli uomini. E i bambini? Chi li farà? E dopo li vedi in TV, lì, col gai prit..."
Davanti a cotal presentazione di sé stessi, chi ha il coraggio di prendere la parola? Il coraggio di abbassarsi a quel livello? D'altronde, se io l'avessi, il coraggio, nel titolo del blog avrei lasciato "orgoglio". Ma quello che fa male è sapere che quell'uomo di mezz'età non è l'unico a pensarla così; che gran parte della gente che ti circonda la pensa così; che le persone che più dovrebbero volerti bene la pensano così.
Concludo con una citazione da un libro straordinario, quanto crudo: Una strana confessione di H. Barbin.
La società, giudice impetuoso, poteva infamare impunemente quel santo affetto di due esseri leali, protesi insieme sull'orlo di un precipizio segreto [...].

Nota: il titolo del post è una citazione tratta da Ultimo Distretto di Patricia Cornwell

lunedì 22 agosto 2011

Bullismo e omosessualità - rapporto di Mental Health America

Bullismo a scuola: le molestie mettono i giovani gay a rischio

Mentre affrontano le insidie dell'adolescenza, i giovani LGBT (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali) ogni giorno devono affrontare anche molestie, minacce e violenze. Sentono insulti omofobici, quali “frocio”, “finocchio” o “checca”, circa 26 volte al giorno, ovvero una ogni 14 minuti. Ma ancora più preoccupante è lo studio che ha scoperto che, soltanto nell'ultimo anno, il 31% dei giovani omosessuali è stato minacciato o ferito a scuola.
La loro salute mentale e la loro formazione, per non parlare del loro benessere fisico, sono a rischio.

Come viene influenzata la loro salute mentale?

Gli adolescenti omosessuali sono ad alto rischio non tanto per ciò che concerne meramente la loro identità sessuale, ma perché “il loro disagio è il risultato diretto dell'odio e del pregiudizio che li circondano”.
I giovani omosessuali e bisessuali tentano il suicidio in una percentuale due o tre volte maggiore rispetto ai coetanei eterosessuali.

Come viene influenzata la loro formazione?

  • Nelle scuole statunitensi, giovani gay sono così spesso soggetti ad atti di bullismo che risultano incapaci di ricevere un'adeguata istruzione. Sono spesso in imbarazzo o si vergognano ad essere presi di mira, tanto che non sempre denunciano l'abuso.
  • Gli studenti LGBT sono più inclini a saltare la scuola, a causa della paura, delle minacce e dei vandalismi di cui sono vittime. Un sondaggio ha rivelato che il 22% degli omosessuali intervistati ha saltato la scuola nel mese precedente, non sentendosi al sicuro. 
  • Il 28% degli studenti gay abbandona la scuola, una percentuale tre volte superiore alla media nazionale per gli studenti eterosessuali. 
  • I giovani LGBT non sanno a chi rivolgersi: secondo diversi sondaggi, quattro su cinque non conoscono un solo adulto, a scuola, che sia loro solidale. 

Che fare per aiutare?

Le scuole dovrebbero offrire un ambiente sicuro e rispettoso per chiunque. Quando il bullismo prende piede, colpisce tutti. Per ogni giovane LGBT che denuncia di essere stato vittima di molestie, ci sono quattro giovani eterosessuali che denunciano minacce o violenze per essere stati scambiati per omosessuali.
Inoltre, sappiamo che il bullismo fu una delle cause che scatenarono la strage alla Columbine e altre violenze nelle scuole. Studenti, insegnanti e dirigenti che volgono lo sguardo altrove, fingendo di non vedere, contribuiscono al problema. Al contrario, i ragazzi che hanno affermato di aver ricevuto un supporto o di aver avuto insegnanti apertamente gay hanno più probabilità di sentirsi integrati a scuola.

Per aiutare a porre fine al bullismo nella tua scuola devi:

  • Essere attento ai segnali di disagio.
  • Lavorare con il consiglio degli studenti per avere programmi sul rispetto, sulla sicurezza a scuola e contro il bullismo.
  • Chiedere alla scuola di poter avere discussioni durante le assemblee o attività dopo-scuola riguardanti il pregiudizio omofobico.
  • Aiutare nella formazione di una sezione del GLSEN (Gay, Lesbian and Straight Education Network) nella tua scuola. Nelle scuole in cui sono presenti questi gruppi, i giovani si sentono più sicuri.
  • Organizzare incontri, con gruppi come il GLSEN, sulla prevenzione del bullismo.
  • Incoraggiare chiunque sia vittima di atti di bullismo ad avvisare un adulto, genitore o insegnante, e se dovessero continuare, denunciarli tu stesso.

Articolo tradotto da me (chiedo perdono se ho molto peccato in errori, imprecisioni e libere traduzioni -- per mia colpa, mia grandissima colpa), ecco l'originale: Mental Health America.

domenica 21 agosto 2011

Out With Dad - Having it Out

According to numerous sources, the average teenager hears 26 homophobic slurs in a day.


Secondo numerose fonti, l'adolescente medio sente 26 insulti omofobici al giorno.