sabato 29 ottobre 2011

Come mi trovi? Ti sono mai piaciuta?

Questa è, tra le reazioni ad un coming out da parte di un'amica etero, la più temuta. Almeno per me. Ma forse non sono l'unica. Sì, perché le lesbiche sono quasi sempre donne - e anche le bisessuali, di solito, sono donne - e tutte le donne sanno che le loro amiche si fanno un sacco di seghe mentali. Suvvia, quasi tutte.

Perciò vediamo le possibili risposte alle fatidiche domande: "Come mi trovi? Ti sono mai piaciuta?"
Caso 1) Risposta sincera: "Sì, io ti trovo molto bella/carina/etc..."
Reazione della nostra amica: dapprima si scorge un'espressione compiaciuta, poi, nella sua testa avviene il disastro: "Ma aspetta... Argh! Ci ha provato con me per tutti questi anni questa vacca!"
Segue, sempre nella sua testa, un'analisi dettagliata di tutti i momenti catalogabili come "a rischio".
N.B. il tutto si svolge nell'arco di qualche nanosecondo, perché le seghe mentali corrono veloci come i neutrini nel tunnel Ginevra-Gran Sasso!
Eccezione: se, sul volto scuro da amica ingannata, dovesse tornare il sorriso, accompagnato da sguardo sornione e alzata di sopracciglia ammiccante... be', care mie, cominciate pure a pentirvi di non aver fatto la ceretta quella mattina.

Caso 2) La risposta paracula: "Sei bella/carina etc..., ma non sei il mio tipo."
Reazione: "Argh! Sotto sotto, sta dicendo che sono cessa!" e, a seguire, lacrime e disperazione. Al momento, dato che ci sono allagamenti in tutta Italia, non mi pare il caso di contribuire ulteriormente. Evitate quindi questa risposta nel periodo dei monsoni, leggereattentamenteilfogliettoillustrativoseilproblemapersisteconsultareunmedico.

Caso 3) La risposta sincera, ma faccia-tosta: "Sei fuori da ogni tentazione, tesoro!"
Reazione in base alla personalità: o come nel caso 2); oppure... spero che abbiate buoni riflessi, perché anche i ganci sul muso possono correre veloci.
Certo, ci sono anche donne che non si fanno tutti questi problemi e seghe mentali, ma solitamente queste sono:
A) abbastanza intelligenti da non porre proprio la domanda;
B) abbastanza gnocche e sicure di sé da sapere già la risposta;
C) abbastanza lesbiche... e quindi riconducibili al punto B).

p.s. se la mia amica etero passasse di qui, deve sapere che il post è ironico e che in quel caso la risposta 2) non era da considerarsi paracula, bensì totalmente sincera. TVB.

lunedì 24 ottobre 2011

Once Upon a Time

Fare ordine in camera propria non è mai una buona idea. 
Questa volta, ad esempio, ho ritrovato un po' di fogli scritti qualche anno fa. Tra tutti questi fogli, ne ho trovato uno in particolare che mi ha fatto pensare: "Accidenti, ero più saggia una volta di adesso! Mi sono già rincoglionita nel frattempo?"
Temo bisognerebbe contestualizzare lo scritto, ma non credo sia il caso di riaprire vecchie ferite. Vi basti sapere che avevo appena passato dei momenti pessimi e una persona, in quei momenti, capisce molte cose. Oppure perde la testa completamente. Non so bene quale delle due opzioni mi sia successa, ma leggete qui:
A chi si lamenta della propria vita, a chi la ritiene priva di emozioni e, forse, di senso.
A voi.
Guardatevi intorno, gioite di ciò che avete, non soffermatevi su quel che vi manca: "La felicità non è avere tutto ciò che si desidera, ma desiderare ciò che si ha."
Ricordate le vostre esperienze passate, i momenti migliori, gli attimi di felicità; le persone che avete conosciuto, quelle che sono state, o sono ancora, tutto per voi, e tutte quelle che vi hanno insegnato qualcosa, che vi hanno lasciato qualcosa; le persone che vi hanno resi felici, anche se solo per il secondo di un sorriso...
Prendete tutti i bei ricordi e fatene il vostro tesoro.
Può sembrare tutta retorica. E forse lo è. Ma il punto è che, nella vita, bisogna dar valore alle piccolissime cose di ogni giorno: qualche buon amico, una famiglia da cui tornare la sera, qualcuno che sia fiero di voi in ogni caso... Non c'è altro che dia senso alla vita, niente più di questo. Sì, perché un senso bisogna darglielo. O ci si prova, almeno.
Se si vuole sopravvivere alla tempesta di eventi che ci coglie spesso impreparati, bisogna aggrapparsi a queste cose. E bisogna sorridere e ridere, sempre e comunque. Alla faccia dell'Universo, che ci ha visti nascere e ci vedrà morire, conoscerà i nostri figli e i figli dei nostri figli, restando sempre lì a farsi i porci comodi suoi...
So che questo pezzo di carta c'entra col tema del blog più o meno quanto la barzelletta del post precedente, ma l'ho copiato qui perché, prima di tutto, il blog è mio e faccio quel che mi pare [tiè!]. In secondo luogo, perché spero che mi aiuterà a ricordare i miei stessi consigli di quando ero giovane (si fa per dire: sono nata vecchia, si sa) e molto più saggia di ora. Infine, perché se qualcun altro, passando di qui, troverà ispirazione o consolazione o istigazione al suic... (ah no, questa no!) ne sarò senza alcun dubbio compiaciuta. 
Oh yeah.

giovedì 20 ottobre 2011

Ritardi.

No, non parlo di quei ritardi per i quali le donne si segnano i giorni sul calendario e cominciano a preoccuparsi e disperarsi, a meno che non abbiano un marito, un lavoro, uno stipendio, genitori e suoceri in buona salute, asilo nido al lavoro etc...
Parlo di quanto in ritardo sono con questo blog: non pubblico post da quasi un mese, nonostante le idee le abbia avute! Tuttavia, non sono ancora pubblicabili.
Perciò, per intrattenere i lettori per qualche altra ora/giornata/Era glaciale e per non lasciare che il blog cada in disgrazia prima ancora di aver raggiunto la gloria... vi racconto una barzelletta. So che molti non vedevano l'ora proprio [qui immaginate un cartello con la scritta "scarcasmo"], ma è bella, fidatevi!
Un signore sta passeggiando sulla spiaggia, è vicino a Ostia, niente tramonto romantico, niente scenetta romantica mano nella mano... insomma, si sta pure annoiando, immerso nei soliti pensieri. Ad un tratto, col piede urta qualcosa che sembra metallo. Essendo a Ostia, il primo pensiero è schifato: "Chissà che pezzo di frigorifero è!", ma guardando meglio: "Perdincibacco, sembra oro!".
Si concede l'eccitazione dell'archeologo stile Alberto Angela e raccoglie l'oggetto misterioso che si rivela, così, essere nientepopodimeno che... una lampada! Toglie la sabbia, la spolvera e, chiaramente, esce il Genio. Il quale, stanco e pure scocciato, (con la voce di Gigi Proietti) gli dice la solita menata dei desideri, "ma - aggiunge - questa volta ne concedo uno solo". L'uomo stupito risponde: "Ma come?? A tutti gli altri tre e a meno uno solo? Perché?!"
E il Genio: "Sono stanco. E poi voi uomini chiedete sempre soldi e donne, magari con un solo desiderio ti sforzi a essere più fantasioso!"
Così l'uomo comincia a rimuginare, camminando avanti e indietro e parlando tra sé e sé. Pensa che ti ripensa, riesce a ridurre la lista a due soli desideri: "Genio, ne ho due! Non so proprio scegliere quale esprimere, non potresti esaudirli entrambi? Per stavolta..."
E il Genio: "No, te l'ho già detto, sono stanco. Scegline uno!". Al che, l'uomo opta per fare la conta: "Ambarabaciccicoccò..." e poi esclama: "Eccolo! Il mio desiderio!"
Il Genio: "Dimmi pure, ti ascolto."
L'uomo: "Siccome ho una paura matta di volare, ma ho sempre voluto visitare gli Stati Uniti, vorrei tu facessi un ponte che parta da qui e arrivi negli USA. Vedi tu se è più comodo in Florida, Virginia, New York..."
Il Genio: "Ma sei matto?! Esistono gli aerei, è un lavoro fatto per niente... e io sono così stanco, suvvia, dimmi l'altro desiderio!"
L'uomo: "Allora, vorrei sapere a cosa pensano le donne quando tacciono."
Il Genio: "E, dimmi, il ponte lo vuoi a due, quattro o sei corsie?"

Dite che forse era meglio non pubblicare niente? Ma no! Questa barzelletta è come l'avessi inventata io. E poi, ora, non avete voglia di rivedere Aladdin? Ecco, in realtà era un nuovo, subdolo modo di fare pubblicità alla Disney (come se mi pagassero...).