domenica 28 agosto 2011

Don't label me!

Binarismo sessuale: è un "operatore logico" che impone alternative a due termini che riguardano il sesso (Maschio o Femmina secondo la biologia), il genere (comportarsi da Uomo o da Donna) e l'orientamento sessuale (avere un desiderio Eterosessuale o Omosessuale).
"Queste divisioni sono tese a stabilire una gerarchia maschilista ed eterosessista che attribuisce agli uomini eterosessuali lo status di identità maggioritaria e alle altre identità [...] lo status di minoranze morali". (1)
Ma tra Maschio e Femmina, tra Uomo e Donna, tra Eterosessuale e Omosessuale, tra Bianco e Nero... ci sono un'infinità di sfumature. E queste sfumature sono create e, allo stesso tempo, scartate dal dispositivo biopolitico che è il binarismo.
Nel suo saggio, Lorenzo Bernini propone di destabilizzare, sabotare questo meccanismo, affinché ci sia posto per tutti e ognuno possa scegliere dove collocarsi. Poiché ognuno dovrebbe avere il diritto di cercare la propria felicità, di vivere nel modo e nel corpo che più sente proprio. Perché, come dice Agrado nel bellissimo Tutto su mia madre:
"Una è più autentica, quanto più somiglia all'idea che ha sognato di se stessa."
Quindi... lasciateci vivere da sfumature!


(1) Maschio e Femmina Dio li creò!? di Lorenzo Bernini

sabato 27 agosto 2011

Out With Dad - la webseries

Una webseries canadese. Diretta, scritta e prodotta da Jason Leaver.
È ambientata a Toronto e vede protagonisti una ragazza adolescente, Rose, e suo padre, Nathan.
Nella prima stagione, Rose scopre che i suoi sentimenti per la migliore amica di sempre, Vanessa, vanno oltre l'amicizia. Una volta compresi ed elaborati questi sentimenti, si trova nella difficile situazione di fare coming out... come "uscire allo scoperto" con papà?

Su Youtube si trova tutta la prima stagione sottotitolata (in inglese, in italiano e molte altre lingue) di questa serie girata in modo davvero professionale. Provare per credere:





giovedì 25 agosto 2011

Una strana confessione - H. Barbin

Memorie di un ermafrodito presentate da Michel Foucault.

Uno dei libri più duri che abbia mai letto. Non è un romanzo, è anzi uno dei casi in cui la realtà supera, e di molto, la fantasia. Un'autobiografia nuda e, soprattutto, cruda.
« Tenete per voi la vostra pietà.
Essa appartiene più a voi che a me, forse. Io mi libro al di sopra di tutte le vostre innumerevoli miserie, partecipando alla natura degli angeli; poiché l'avete detto, non c'è posto per me nella vostra angusta sfera. A voi la terra; a me lo spazio illimitato. Incatenati quaggiù dalle mille costrizioni della vostra grossolana e materiale sensibilità, i vostri spiriti non si bagneranno nel limpido Oceano dell'infinito, dove s'abbevera l'anima mia, perduta per un giorno sulle vostre aride spiagge. »
Una persona che, medicalmente, oggi sarebbe definita "pseudo-ermafrotido maschile" racconta la sua vita, le sue emozioni e le sue delusioni.
« Poteva ella rifiutare all'amante la tenerezza di sentimenti che si dedica all'amica alla sorella? E se quell'amore ingenuo divenne passione, chi dunque ne ha la colpa, se non la fatalità? »
Herculine Barbin (1838-1868) nata e riconosciuta come donna, dopo aver confessato l'attrazione per una sua collega e dopo numerose visite mediche, venne riconosciuta in modo "legale e conveniente" come uomo. A 22 anni divenne Abel. Ma cambiare identità di genere, a 22 anni, non è facile. Venire emarginati dalla società e allontanati dalle persone che più si amano non è facile, né a 22 anni, né mai.
A 30 anni Abel, solo e povero, si suicida con i gas della propria stufa.

La lettura dell'appendice contenente referti medici e autopsie è sconsigliata a chi sia debole di stomaco.

Michel Foucault (1926-1984) è stato uno storico e filosofo francese; scoprì le memorie di Herculine al Dipartimento francese di igiene pubblica e le fece ripubblicare in versione integrale, con un suo commento.

mercoledì 24 agosto 2011

L’omosessualità è ingiusta perché crea ingiustizia.

Lavorando part-time in un negozio, ogni giorno sento di tutto e di più. La gente parla di tutto e di più. Entra da noi e, forse, crede di andare dallo psicologo. O in un confessionale.
È gente un po' frustrata, credo, che non ha modo di sfogarsi in famiglia o con i propri amici e allora viene qui, e parlaparlaparla *respiro* parlaparlaparlaparla... D'altronde lo psicologo costa molto di più! Ma avrebbero anche potuto aprire un blog. No?
Comunque, il fatto che parlino non mi disturba più di tanto, è quando parlano di cose di cui non sanno un'emerita cippa che mi fanno girare le palle (che non ho), il che, di questa stagione e con questo caldo, mi fa risparmiare sul ventilatore. Ma, chissà perché, ciò non mi consola. Ahimè.
In questo blog vorrei, uso il condizionale perché io e gli impegni a lungo termine non andiamo tanto d'accordo, fare una raccolta del meglio del peggio di quel che sento in giro. Ad esempio, qualche giorno fa ho sentito un uomo (neanche tanto vecchio, sui 35-40 anni, non di più) che affermava convinto:
"Se fossi gay, mi butterei giù dal balcone!"
Ma i migliori, i *più meglio, sono quelli che nemmeno riescono a pronunciarne la parola (che sia gay, omosessuale, frocio, culattone...). E non dico per difetti di pronuncia, o di perdite di memoria a breve termine.
In questa categoria rientrano quasi tutte le persone con più di 60 anni che conosco (compresi i miei genitori), le quali trovano termini più soft, ad esempio "ragazzo sensibile", oppure ne parlano con pronomi di vario genere "lei/lui", "quelli" etc.
A questo proposito porto un altro esempio di straordinaria cultura e apertura mentale (era giugno, nel periodo dell'Europride di Roma):
"Dove andremo a finire?! Lei va con le donne, lui con gli uomini. E i bambini? Chi li farà? E dopo li vedi in TV, lì, col gai prit..."
Davanti a cotal presentazione di sé stessi, chi ha il coraggio di prendere la parola? Il coraggio di abbassarsi a quel livello? D'altronde, se io l'avessi, il coraggio, nel titolo del blog avrei lasciato "orgoglio". Ma quello che fa male è sapere che quell'uomo di mezz'età non è l'unico a pensarla così; che gran parte della gente che ti circonda la pensa così; che le persone che più dovrebbero volerti bene la pensano così.
Concludo con una citazione da un libro straordinario, quanto crudo: Una strana confessione di H. Barbin.
La società, giudice impetuoso, poteva infamare impunemente quel santo affetto di due esseri leali, protesi insieme sull'orlo di un precipizio segreto [...].

Nota: il titolo del post è una citazione tratta da Ultimo Distretto di Patricia Cornwell

lunedì 22 agosto 2011

Bullismo e omosessualità - rapporto di Mental Health America

Bullismo a scuola: le molestie mettono i giovani gay a rischio

Mentre affrontano le insidie dell'adolescenza, i giovani LGBT (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali) ogni giorno devono affrontare anche molestie, minacce e violenze. Sentono insulti omofobici, quali “frocio”, “finocchio” o “checca”, circa 26 volte al giorno, ovvero una ogni 14 minuti. Ma ancora più preoccupante è lo studio che ha scoperto che, soltanto nell'ultimo anno, il 31% dei giovani omosessuali è stato minacciato o ferito a scuola.
La loro salute mentale e la loro formazione, per non parlare del loro benessere fisico, sono a rischio.

Come viene influenzata la loro salute mentale?

Gli adolescenti omosessuali sono ad alto rischio non tanto per ciò che concerne meramente la loro identità sessuale, ma perché “il loro disagio è il risultato diretto dell'odio e del pregiudizio che li circondano”.
I giovani omosessuali e bisessuali tentano il suicidio in una percentuale due o tre volte maggiore rispetto ai coetanei eterosessuali.

Come viene influenzata la loro formazione?

  • Nelle scuole statunitensi, giovani gay sono così spesso soggetti ad atti di bullismo che risultano incapaci di ricevere un'adeguata istruzione. Sono spesso in imbarazzo o si vergognano ad essere presi di mira, tanto che non sempre denunciano l'abuso.
  • Gli studenti LGBT sono più inclini a saltare la scuola, a causa della paura, delle minacce e dei vandalismi di cui sono vittime. Un sondaggio ha rivelato che il 22% degli omosessuali intervistati ha saltato la scuola nel mese precedente, non sentendosi al sicuro. 
  • Il 28% degli studenti gay abbandona la scuola, una percentuale tre volte superiore alla media nazionale per gli studenti eterosessuali. 
  • I giovani LGBT non sanno a chi rivolgersi: secondo diversi sondaggi, quattro su cinque non conoscono un solo adulto, a scuola, che sia loro solidale. 

Che fare per aiutare?

Le scuole dovrebbero offrire un ambiente sicuro e rispettoso per chiunque. Quando il bullismo prende piede, colpisce tutti. Per ogni giovane LGBT che denuncia di essere stato vittima di molestie, ci sono quattro giovani eterosessuali che denunciano minacce o violenze per essere stati scambiati per omosessuali.
Inoltre, sappiamo che il bullismo fu una delle cause che scatenarono la strage alla Columbine e altre violenze nelle scuole. Studenti, insegnanti e dirigenti che volgono lo sguardo altrove, fingendo di non vedere, contribuiscono al problema. Al contrario, i ragazzi che hanno affermato di aver ricevuto un supporto o di aver avuto insegnanti apertamente gay hanno più probabilità di sentirsi integrati a scuola.

Per aiutare a porre fine al bullismo nella tua scuola devi:

  • Essere attento ai segnali di disagio.
  • Lavorare con il consiglio degli studenti per avere programmi sul rispetto, sulla sicurezza a scuola e contro il bullismo.
  • Chiedere alla scuola di poter avere discussioni durante le assemblee o attività dopo-scuola riguardanti il pregiudizio omofobico.
  • Aiutare nella formazione di una sezione del GLSEN (Gay, Lesbian and Straight Education Network) nella tua scuola. Nelle scuole in cui sono presenti questi gruppi, i giovani si sentono più sicuri.
  • Organizzare incontri, con gruppi come il GLSEN, sulla prevenzione del bullismo.
  • Incoraggiare chiunque sia vittima di atti di bullismo ad avvisare un adulto, genitore o insegnante, e se dovessero continuare, denunciarli tu stesso.

Articolo tradotto da me (chiedo perdono se ho molto peccato in errori, imprecisioni e libere traduzioni -- per mia colpa, mia grandissima colpa), ecco l'originale: Mental Health America.

domenica 21 agosto 2011

Out With Dad - Having it Out

According to numerous sources, the average teenager hears 26 homophobic slurs in a day.


Secondo numerose fonti, l'adolescente medio sente 26 insulti omofobici al giorno.