giovedì 24 novembre 2011

24 novembre 1991

Io avevo due anni appena quel giorno. Non ricordo nulla. Eppure è una data che non dimentico. E ogni anno, il 24 novembre passo qualche minuto a ricordare cosa successe. L'importanza di chi, quel giorno, se ne andò per sempre, ma divenne, in certo senso, immortale.
 
Quel giorno, causa polmonite, se ne andò uno dei più grandi cantanti di sempre. E lo so che l'ho già omaggiato quest'anno nel blog, il 5 settembre, ma Farrokh Bulsara, in arte Freddie Mercury, e i Queen hanno segnato la mia vita in modo indelebile. Ne fanno parte, in un certo senso, da sempre. E per sempre. Non sto esagerando!
Intanto, ascoltando i Queen (assieme a David Bowie ed Elton John) sono diventata gay... Oh no, aspettate, qui non siamo in “But I'm a Cheerleader!” (1), vero?
Battute a parte, i Queen mi hanno insegnato molto. E oggi voglio ricordare il “mio” Freddie. Quello che mi ha fatto conoscere delle persone straordinarie, quello che mi ha tenuto compagnia nei momenti più bui, quello che ha esultato con me delle mie vittorie (come quelle di chiunque altro. Suvvia, non ci credo che non avete cantato “We Are The Champions” almeno una volta nella vita!). Quello che ho sempre voluto difendere perché:
«Chi si ammala non è un drogato, un frocio o una puttana, chi si ammala di AIDS è, nella maggior parte dei casi, una persona che sente sulla propria pelle la superficialità e la freddezza di ciò che lo circonda.» [Alberto Delli Ficorelli, Rockstar nr. 138 – Marzo 1992]

P.S. mi scuso se il post è un po' troppo sentimentale e retorico, ma provate voi a scrivere con un pargolo di 6 mesi che vi fa gli occhi dolci affinché lo prendiate in braccio e, una volta che l'avete preso in braccio, continuare a scrivere mentre lui vi strattona il netbook dal cavo d'alimentazione! Uffa!

(1) Una commedia dissacrante sulle persone convinte che gli omosessuali si possano “redimere”. Un film volutamente colmo di luoghi comuni e credenze popolari. Lo stesso titolo rimanda alla difficoltà che si trova nel credere che una lesbica possa essere molto femminile o persino una cheerleader.