Ma poi il prete ha spiegato che l'arcobaleno è il simbolo dell'Alleanza con Dio. E ok, ci stava:
Però nell'omelia, sul Vangelo della Trasfigurazione, il prete ha detto che San Pietro (che non era ancora San) sembrava innamorato. Di chi? Ma di Gesù! E non solo, sul monte Tabor, quel dì, c'erano solo uomini e Pietro che si pensa? Ma certo!, propone di passare la notte lì (è il famoso Vangelo delle tre tende “una per te, una per Mosè e una per Elia”). Non è tutto dannatamente gay?
Altro momento: preghiera dei fedeli. Gli adolescenti (6 o 7, tutte ragazze, in realtà) della parrocchia sono saliti all'altare per attaccare delle scritte all'arcobaleno di cui sopra. Non so bene cosa fossero quelle scritte – forse preghiere? – perché mi sono distratta... Sono stata distratta dalla camicia a quadri, dalla cintura bianca su jeans a vita bassa e dalla camminata da cowboy di unA delle adolescenti. Di nuovo, tutto *così* gay. O butch.
Infine, al momento degli avvisi, il prete ha annunciato che stavano organizzando un pullman per Milano per il 3 giugno, quando il Papa incontrerà le famiglie.
“L'iscrizione – ha aggiunto – è aperta a tutte le famiglie.”
E quando ha detto “tutte” io, credo, per la prima volta in vita mia, ho desiderato avere la mia famigliola arcobaleno con cui presentarmi sul pullman e al cospetto del Papa.
A proposito: che voi sappiate, c'è in programma qualche bella iniziativa LGBT per il 3 giugno? Magari come hanno fatto l'altr'anno a Barcellona?
Olè!
p.s. un ringraziamento dovuto alla mia amica che parla come Yoda, ma è saggia il doppio, e mi scrive i titoli quando finisco le pile. (Non è vero che ti sfrutto: guarda quanto sono tenera!)