Sta per aprirsi il periodo più queer
dell'anno: giugno – per chi non lo sapesse – è il mese a più
alta concentrazione di Gay Pride (nazionali, europei,
internazionali... sapete anche il perché?)
dell'anno. A Cagliari, con cognizione di causa, l'hanno chiamato
Queeresima.
Quindi, per chi ha tempo e voglia, ci
sarà da divertirsi (QUI
ci sono alcune date italiane).
Però, in questo momento di grandi
rivendicazioni e lotte per i diritti e di qualche bella
soddisfazione (no, non
in Italia, state tranquilli!), mi sembra che manchi una figura
simbolo, un leader in cui ci si possa riconoscere. Sì, oltreoceano
c'è l'unica e inimitabile Ellen, our leader!, ma è dai tempi di
Harvey Milk che manca una grande figura politica.
Forse perché è finito il tempo dei
grandi comizi (ma Grillo li fa, e vince), forse perché è finita la
vecchia politica (ma questo si dice dal '94), forse... sarà l'acqua,
sarà l'aria, sarà il caffè, ma vorrei provare a immaginare cosa
potrebbe dire, con molto orgoglio, un* Martin Luther King della
nostra sponda, nel 2012:
«Oggi, amici miei, vi dico: anche se
dobbiamo affrontare le difficoltà di oggi e di domani, io continuo
ad avere un sogno.
E nel mio sogno tutti e tutte sono
davvero uguali davanti alla legge e hanno gli stessi diritti e
doveri, come singoli e come coppie.
Ho un sogno, che un giorno gli
omosessuali non saranno più condannati a morte per il loro
orientamento.
Ho un sogno, che un giorno non si dovrà
fare coming out perché, per davvero, a nessuno importerà niente con
chi gli altri vanno a letto.
Ho un sogno, che un giorno se un*
giovane si innamorerà di una persona del suo stesso sesso, non dovrà
passare mesi di pena e non verrà mandat* a farsi visitare, se
scopert* dai genitori.
Ho un sogno, che un giorno etero e gay
frequenteranno gli stessi bar, le stesse discoteche e non ci sarà
bisogno di Gay Pride perché ognuno sarà orgoglioso di essere ciò
che è, senza paura.
Oggi ho un sogno.
Sogno un mondo in cui “gay” non sia
un insulto, in cui essere transessuale non significhi essere un
mostro, in cui vedere due ragazze che si baciano non venga mai
paragonato a qualcuno che fa pipì per strada...
Sogno un mondo in cui anche i film e
telefilm lesbici finiscano bene.»