giovedì 8 novembre 2012

Äkta Människor – un telefilm sui robot che affronta temi molto umani

Äkta Människor (di SVT, tra i produttori della prima versione su pellicola della trilogia Millennium di Stieg Larsson) è un telefilm svedese che rappresenta un mondo in cui uomini e donne sono affiancati, nella vita quotidiana, dagli hubot – robot creati a immagine e somiglianza dell'Uomo (androidi e ginoidi, a voler essere nerd).



Non sono un'amante della sci-fi – o, almeno, non della sci-fi scadente che ci hanno abituati a vedere –, ma in questa serie la fantascienza non è fine a se stessa, ha un ruolo definito: raccontare temi che la società umana ha affrontato o sta affrontando.
Si parla di schiavitù e di discriminazione sessuale, di diritti “umani”, in generale. E poi anche della morte e dell'incapacità dell'uomo di separarsi dalle persone – o, in questo caso, gli hubot – che ama, anche quando non c'è più niente da fare (vedi la storyline Lennart-Odi).
Il titolo Äkta Människor, che significa “veri umani” (clicca qui per sapere come si pronuncia), è il nome del partito che lotta affinché questi “mostri” vengano eliminati dalla società, perché “rubano il lavoro ai veri umani” e perché presto conquisteranno il mondo e non ci sarà più posto per gli umani. Non vi sembrano frasi già sentite? Un misto tra luddismo e KKK.
Ma i veri protagonisti non sono i “veri umani”, sono gli hubot liberi, cioè gli hubot ai quali è stato cambiato – illegalmente – il codice di programmazione e che, oltre a non avere più un proprietario/padrone, non sono più obbligati a seguire le leggi di Asimov... con tutto quel che ne consegue.



Se vi state chiedendo dove potete trovare questo telefilm e sperate che vi dica che sarà presto trasmesso in Italia... lasciate ogni speranza voi che leggete! Uno degli esseri umani che vengono presentati tra i “buoni” che aiutano gli hubot liberi, è un prete. Un prete e donna. Una prete donna sposata. E – non è finita qui – è una donna prete sposata... con un'altra donna!
Una cosa del genere, qui in Italia, è più fantascienza degli hubot (sì, ho finito, passate dei sali per il Cardinale Ruini, grazie).