sabato 24 marzo 2012

Due facce, una giornata


Certe giornate sono pazzesche. Ieri, ad esempio...

La mattina sono stata nel deserto. Di oasi in oasi, a seguire i fiumi sotterranei, aspettando il tramonto di Orione...
È stato uno spettacolo emozionante. Un viaggio unico nei suoni dell'acqua e del deserto. Goduto insieme a centinaia di bambini meravigliati e meravigliosi.
E poi ho visto l'anello all'anulare delle due ragazze (quelle ragazze sono donne, però va di moda dire eternamente ragazze) tanto carine e sempre sorridenti. E ho pensato: “Beate voi, beate voi...

La sera, invece, sono andata all'inferno.

Sono andata a suonare, finite le prove c'era da festeggiare un compleanno e mi sono seduta un po' a chiacchierare. Meglio, ad ascoltare le chiacchiere. Mi piace seguire discorsi random, un pezzo di quello, un pezzo di un altro, e fingere di seguirli entrambi.
La gente è andata scemando e i discorsi da seguire pure e io mi sono ritrovata in mezzo a uomini etero di tutte le età (dai 20 agli 80 anni) che parlavano di gay.
Giuro che non so come sia potuto succedere, so solo che appena ho capito che piega aveva preso il discorso ho pensato: “Merda!”
Partiti da un banale: “Meglio per noi [uomini etero]: abbiamo più possibilità.”
Siamo passati al: “A me fanno schifo due uomini. Sì, insomma... capisco due donne. Ma due uomini? Ché poi: cosa c'è di bello nel corpo di uomo? Anche le donne, cosa ci troveranno in un culo peloso... dai! Il corpo della donna è molto più bello.” Un altro: “E ci vuole anche poco!”
E io pensavo: “Basta che non chiedano a me che cosa ci trovo di bello in un uomo!”
Infine sono arrivata a sentire (dall'ottantenne, mica dal ragazzetto neofascista che non sa di cosa parla): “Eh, faceva bene Hitler a farli fuori! eheh... Mussolini li mandava al confino e Hitler gli faceva la pelle!”

Allibita.

Lo stesso ottantenne ha poi ripreso: “Perché, cazzo, Dio ci ha dato la cosa più bella - sì, dai avete capito! - e loro non...” e ha avuto il coraggio di dire anche: “Ma a me non danno fastidio, eh, basta che stiano a venti centimetri dal mio...” – e ha fatto segno con la spanna sul suo culo.

Non credevo alle mie orecchie.

Uno dei ragazzi, mostrando di saperne sull'argomento e di avere una cultura cinematografica, ha citato un film di Checco Zalone in cui lui faceva una brutta figura con il cugino gay. Davvero non avrei saputo dire di meglio!
Li ho sentiti dire che i gay sono insopportabili specialmente perché ce ne sono sempre di più! E vanno in tv e prendono i milioni per dire cagate. “Ma anche quelli della Lega vanno in tv, prendono i milioni e dicono cagate, però li votate lo stesso, eh?” – pensavo io. E, facendo di ogni erba un fascio, hanno proseguito: “Prendi Malgioglio o Platinette! Adesso c'è sempre coso lì... Vladimir Luxuria.”
Meno male che qualcuno si è accorto dell'errore: “No, ma i transessuali sono un'altra cosa... Quelli stanno sulle balle anche a me!”

Olè.

Poi un altro dei ragazzi ha assunto il ruolo di avvocato del diavolo, parlando del suo migliore amico gay e raccontando di quando ha fatto coming out. Se togliamo i “be', poverino” e i “eh ma non è colpa sua” degli etero che credono che i gay siano tutti un po' sfigati e che bisogna compatirli, non è stato un brutto momento.
Però, appena dopo, di nuovo l'oblio, quando il solito ottantenne ha detto: “E ci sono quelli che si confondono [tra gli etero], sono terribili! E le donne [lesbiche] sono delle bestie! Perché è difficilissimo riconoscerle.”

Questo dev'essere parente di Giovanardi. Non c'è altra spiegazione al numero di insulti che ha saputo sputare nell'arco di dieci minuti.

Ora vi starete chiedendo come ho fatto a trattenermi, a non riempirli di insulti. Dato che di nessuno di loro mi importa cosa pensa di me, avrei potuto, anzi, dovuto reagire. E molto probabilmente, se non ci fosse stato mio padre a portata d'orecchi, avrei reagito. Ma mio padre non sa nulla e, a venirlo a sapere così, avrebbe potuto restarci secco o avrebbe potuto cacciarmi di casa. In ogni caso, non sarebbe stato piacevole.
E così ho taciuto. È stato umiliante. E molto. Ho provato schifo e vergogna per il genere umano. Ma ho taciuto.